display a matrice passiva con alto contrasto d'indirizzamento
(High Contrast Addressing Display)
|
Una tecnologia sviluppata da Toshiba per costruire display a matrice passiva che si avvicinino alla qualità dei display TFT mantenendo però un costo inferiore a questi ultimi. Consiste nell'aggiornare quattro righe per volta invece di due. È come se lo schermo venisse suddiviso in quattro quadranti, ciascuno rigenerato autonomamente e in parallelo rispetto agli altri tre. In realtà le quattro righe sono intervallate una dopo l'altra così che l'intero schermo viene costruito da cima a fondo, scrivendo però quattro righe al colpo invece di una sola. Poichè il numero di volte in cui l'immagine viene rigenerata è stato ulteriormente raddoppiato grazie a questo stratagemma (180 Hz invece di 120 Hz), diventa anche possibile utilizzare cristalli meno collosi, cioè capaci di perdere il proprio orientamento più in fretta e di assumerne altrettanto in fretta un nuovo. Il tempo di risposta è infatti di 150 millisecondi contro i 300 millisecondi di un display DSTN tradizionale. Anche lo strato di cristalli è più sottile così da facilitare il movimento delle molecole al suo interno. Se non ci fosse una frequenza di rigenerazione doppia, l'accelerazione dei cristalli porterebbe a una probabile scomparsa degli aloni, ma ridurrebbe anche il contrasto visto che l'immagine comincerebbe a scomparire prima che la scansione giunga al termine. Un display HCA offre un contrasto di 1:40 contro l'1:30 dei DSTN. Il risultato finale è un display a matrice passiva molto luminoso e contrastato, capace di seguire agilmente i movimenti del nostro cursore o di altri oggetti in movimento sullo schermo senza lasciare aloni oppure senza creare il cosiddetto effetto sottomarino: il cursore che scompare durante il movimento per poi riapparire nel punto il cui lo abbiamo fermato.
|
|